L'UOMO DELLE ALTE VETTE

10 settembre 1581: S.Carlo Borromeo fa la traslazione dell'immagine della B.V. dei Miracoli dalla cappellina all'interno del Santuario. Trascorre tutta la notte in estasi davanti al Signore e sotto il manto della Madonna, con grande concorso di popolo e della diocesi.

6 settembre 1931: il Card. Schuster, ricordandosi di quel giorno, consacra il Santuario alla Madonna dei miracoli e scrive la Lettera Pastorale alla diocesi “Spes nostra salve”.

10 settembre 2009: Mons. Alberto Maria Careggio, vescovo della diocesi di Ventimiglia / Sanremo è venuto in visita al nostra Santuario. Alle ore 18.00 con il prevosto della città, ha celebrato una solenne messa al termine della quale, dopo avere sostato in silenzio e in preghiera davanti il simulacro della Madonna dei Miracoli, si è soffermato con stupore ed emozione davanti agli affreschi del Luini rimirando con attenzione anche gli angeli della cupola. Si è commosso soprattutto dinanzi l'affresco della natività, sotto il portico che conduce alla casa parrocchiale, davanti al quale ha voluto soffermarsi più volte nei diversi passaggi obbligati apprezzando con commozione l’espressione del volto della Vergine che guarda il suo Divin Figlio.
Dopo la conviviale e allegra cena nella casa parrocchiale, ha proiettato nel salone dell'oratorio alcune immagini inedite di Giovanni Paolo II nei momenti di vacanza in Valle d'Aosta.
Il Vescovo Alberto, di origini valdostane e amante delle montagne, nonchè infaticabile alpinista, ha organizzato per diversi anni le vacanze del Papa in questa magnifica terra.
Ci ha davvero commossi nel racconto di particolari inediti di quegli anni di vacanza accanto al grande papa, e ha presentato il libro di ricordi da lui scritto e intitolato "Giovanni Paolo II – l’uomo delle alte vette", alludendo non solo alle vette delle cime montane ma anche alle vette spirituali della vita del compianto papa. Il vescovo Alberto era a lui legato da una particolare amicizia, depositario di tanti ricordi, di tanti segreti: ancora oggi avverte accanto a sè, la sua presenza e la sua vicinanza.
Quando ha bisogno di qualche favore, o quando deve chiedere una grazia, prende tra le mani uno dei tanti oggetti che il papa gli ha donato quando era in vita, e pregando parla a tu per tu con lui proprio come faceva allora nei rapporti familiari e quotidiani di ogni giorno e Giovanni Paolo II non resta sordo, si fa sentire e concede l'aiuto o la grazia supplicati. L'incontro si è concluso proprio con una speciale preghiera rivolta al Papa perché nella scia luminosa in cui ora si trova, accanto alla Vergine dei Miracoli che ha tanto amato, protegga il nostro santuario, le nostre famiglie, i nostri ammalati, noi tutti.

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